Unicobas scuola denuncia la gravità del disegno di legge 1627 presentato al Senato da Maurizio Gasparri.
Facendo propria la definizione operativa elaborata dall’IHRA (Alleanza internazionale per la memoria dell’Olocausto), il DdL Gasparri sovrappone in modo assolutamente improprio e scientificamente falso antisionismo e antisemitismo, aggiungendo alle finalità generali di presunto contrasto all’antisemitismo implicazioni penali pesanti. La finalità è quella di reprimere qualsiasi libera espressione di presa di distanza e critica rispetto alle politiche portate avanti dallo Stato di Israele. Ciò è tanto più odioso in una fase che ha visto lo stato di Israele attuare un vero e proprio genocidio nei confronti della popolazione palestinese.
Le dilaganti proteste diffuse in tutta la società a livello internazionale hanno visto in Italia un ruolo determinante della scuola: dalle mobilitazioni degli studenti medi e universitari, ai dibattiti e ai documenti che molte scuole hanno promosso, alla partecipazione massiccia dei lavoratori della scuola agli scioperi contro il genocidio e a sostegno della Flotilla, alle prese di posizione di diversi atenei.
È inaccettabile che questo ruolo attivo della scuola in espressioni di civiltà e sensibilità sia attaccato da un disegno di legge repressivo mirato a colpire segnatamente il settore dell’istruzione. Il provvedimento legislativo infatti -pensato come una rieducazione al sionismo- prevede obblighi formativi per docenti e studenti, obbligo per le scuole di istituire corsi, decalogo per segnalare nelle scuole e nelle università espressioni e comportamenti non in linea, dure sanzioni per chi non si attiene alle linee individuate.
È indispensabile cogliere la gravità di quello che sta succedendo. La libertà di espressione viene colpita non astrattamente, ma con disposizioni operative, corredate di provvedimenti penali, finalizzate a trasformare la scuola e l’università in luogo di controllo con responsabilità diretta di segnalazione, identificazione e sanzione.
Avevamo già denunciato e contrastato la nota con cui a settembre l’ufficio scolastico regionale del Lazio pretendeva di vietare che i collegi dei docenti parlassero della gravissima situazione di Gaza e del genocidio in corso. Abbiamo ritenuto vergognose le esternazioni della ministra della famiglia Roccella che ha definito sprezzantemente gite i viaggi delle scolaresche ad Auschwitz, ritenendoli diseducativi perché favorirebbero una cultura antifascista. Il DdL 1627 va ancora oltre. Non accettiamo lezioni di presunto antirazzismo dagli eredi di Almirante, redattore della rivista “la difesa della razza”. Respingiamo con forza il DdL Gasparri che si inserisce in modo gravissimo in questa escalation fascista. Difendiamo la libertà di espressione individuale e collettiva. Difendiamo la libertà di insegnamento e di apprendimento. Difendiamo la scuola come sede di discussione, elaborazione e confronto.
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