contro la finanziaria di guerra che produce tagli e povertà
contro le miserie del rinnovo contrattuale
contro il crescente autoritarismo e la censura del pensiero critico
per investimenti su scuola e spesa sociale
per aumenti contrattuali e salariali
per la libertà di insegnamento e di apprendimento
Il contratto scuola recentemente firmato da CISL, UIL, SNALS, Gilda e ANIEF è un insulto alla categoria perché:
• copre il triennio 2022-2024 e quindi è già abbondantemente scaduto
• recupera solo una minima percentuale dell’inflazione programmata, che è comunque assai inferiore a quella reale con cui facciamo i conti quotidianamente.
• i miseri aumenti medi netti saranno di 48€ per i docenti e 35€ per gli ATA, e decorreranno solo nei primi mesi del 2026
La Finanziaria in discussione conferma di essere in linea con l’economia di guerra. Mentre aumenta la spesa militare “ordinaria” (+38,5% rispetto al 2024) e si preparano le ulteriori spese belliche che saranno legate al Piano di riarmo europeo, si taglia su servizi essenziali fra cui la scuola:
• taglio di 6000 posti docenti e 2000 posti ATA
• taglio di 480 milioni sull’edilizia scolastica
• taglio delle supplenze brevi, da coprire obbligatoriamente con l’organico di potenziamento senza attingere alle graduatorie di supplenza
La libertà di insegnamento e il pensiero critico sono pesantemente attaccati dal Governo, così come cresce l’autoritarismo dei Dirigenti scolastici e l’abuso delle sanzioni disciplinari:
• il DdL Gasparri vuole trasformare in reato qualsiasi critica alla politica dello stato di Israele e qualsiasi espressione di solidarietà contro il genocidio palestinese, così come all’inizio dell’anno scolastico alcune disposizioni vietavano che nei Collegi Docenti si svolgesse alcun confronto sulla tragica situazione del genocidio a Gaza
• la presenza dei militari invade le scuole con interventi di indottrinamento e arruolamento, mentre si nega spazio a chi vuole realmente costruire un’educazione alla pace, come nel caso dell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università e della grave censura operata sul corso di formazione nella giornata del 4 novembre
• si limita la libertà di insegnamento e di apprendimento con ingerenze da regime, come dimostra la recente nota ministeriale che raccomanda minacciosamente di garantire pluralismo nell’affrontare tematiche politiche e sociali e come dimostrano le gravissime limitazioni all’educazione sessuale contenute nel DdL Valditara.
PER QUESTO – PER ALTRO – PER TUTTO
SCENDIAMO IN PIAZZA
28 NOVEMBRE SCIOPERO
UNICOBAS Scuola & Università
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