ATTENZIONE ALLE ACCUSE DI ANTISEMITISMO

Amnesty International, nella giornata di martedì 1 febbraio 2002 ha divulgato un memorandum in cui si accusava lo Stato di Israele di Apartheid.
Libri, notizie, foto, rapporti, video, ricerche, testimonianze sono state le basi che hanno contribuito a formare un rapporto preciso e dettagliato da parte di Amnesty.
Il giorno dopo, l’establishment israeliano ha criticato duramente Amnesty sostenendo che è antisemita.
Ogni volta che operatori umanitari hanno criticato lo stato sionista è scattata per loro l’accusa di antisemitismo.
Moni Ovadia, più volte, ha parlato della retorica della Shoah.
Lui, ebreo, ha sempre sostenuto che l’attuale governo, nella giornata dedicata alla Shoah, utilizza quest’ultima come una parodia per dire che tutti devono concordare circa riconoscere lo stato di Israele come il popolo eletto e che, naturalmente, il fine giustifica i mezzi per conseguire questo status.
L’antisemitismo è qualcosa di diverso.
Chi è antisemita attinge al razzismo, ha connotati di superomismo, crede nella violenza per raggiungere scopi politici e sociali, è un nazionalista esasperato.
Quando si dice che l’ebreo è la peste personificata si è antisemiti .
Il razzismo, nel vero senso della parola, è una forma di pensiero tesa a mettere in risalto l’inferiorità della persona come ha fatto l’America bianca nei confronti dell’America nera.
La Germania di Hitler era razzista nei confronti del popolo ebraico tanto che è stato deportato nei campi di concentramento e per molti c’è stato il passaggio per i camini.
Come sappiamo dalla storia il mondo palestinese è stato sconvolto dall’arrivo degli ebrei subito dopo la liberazione.
C’era l’esigenza di trovare terreno nuovo dove impiantare una nuova economia, case da abitare, una vita da ricostruire.
Ma in questa prospettiva c’era da considerare la presenza di un’altra popolazione, quella palestinese.
Pertanto, con la nascita del sionismo, si è pensato bene di organizzarsi militarmente e dare inizio alla colonizzazione di quei territori.
Cosa avevano gli ebrei di loro al momento dello sbarco?
Niente di niente, solo sofferenza e distruzione dietro le loro spalle.
C’era dunque il bisogno di riattivarsi, di crescere, di trovare il modo di vivere tornando ad una nuova economia che desse impulso al popolo di Israele.
Non ci staremo certo a dilungare su quello che è accaduto.
La parola NAKBA significa distruzione.
Se leggete i libri di Yan Pappe avrete la testimonianza di superstiti che hanno denunciato i crimini dell’esercito sionista.
Gli ebrei hanno saccheggiato i territori, scacciato gli abitanti, passati per le armi giovani vecchi donne e bambini.
Deyr Yassin, Tantura e molte altre cittadine sono state rase al suolo.
L’economia palestinese è passata nelle mani del sionismo,
Il sionismo, come pensiero, attinge a criteri che ben conosciamo.
Nazionalismo, violenza, atteggiamento fascista nei suoi componenti, disprezzo della vita altrui.
Un razzismo esasperato nei confronti di chi non è come loro.
Gli arabi sono la peste bubbonica, non hanno diritti.
Oggi, a distanza di tanti anni, non si è ancora pervenuti alla liberazione del popolo palestinese.
L’Apartheid in corso è serrata, contrassegnata dal muro della vergogna, dalla repressione dei soldati israeliani,
L’Apartheid è fascista nel suo essere, razzista nei confronti di chi perseguita.
In Sudafrica l’Apartheid era un regime segregazionista perché era diretta ai neri presenti sul territorio.
La famosa dedline era la linea di demarcazione tra neri e bianchi.
I bianchi detenevano l’economia mentre i neri erano la forza lavoro.
Nelson Mandela ha battuto l’Apartheid con un comportamento esemplare in carcere.
Con il suo esempio è riuscito a mettere insieme una nazione e ad abbattere il criminoso impianto degli afrikaners.
In Palestina esiste la stessa condizione.
Chi non è dalla parte di Israele viene ucciso, deportato nelle carceri, privato dei suoi beni.
Amnesty International ha denunciato questa situazione.
Lo spoglio dei territori della Cisgiordania con l’abbattimento della case, degli alberi, con la intensificazione della repressione dell’esercito israeliano si è cercato di sopprimere la resistenza in atto.
Ma naturalmente, come dicevamo, è stata accusata di antisemitismo.
Una associazione che si è battuta per anni per i Diritti Umani contro tutto e tutti viene accusata di essere antisemita e pertanto razzista.
Lo stato di Israele fa finta di non capire.
Quello che viene messo in discussione è lo stato di Apartheid in cui versa il popolo palestinese.
Chi vuole tutto questo?
L’attuale stato di Israele che fa del sionismo la sua roccaforte.
Quindi essere antisionisti non è essere antisemiti.
Chi è antisionista è contro l’Apartheid in atto e dunque condanna il mondo sionista portatore di disgregazione e segregazione .
Il muro è sionista.
Le carceri dove sono rinchiusi i migliori giovani della Palestina sono sioniste.
L’esercito repressivo è sionista.
I bulldozer che abbattono case e alberi sono sionisti,
I coloni che arrivano da tutte le parti del mondo con la promessa di avere porzioni di territorio e case sono sionisti, loro non si pongono che dentro le case ci sono i palestinesi.
Quelle case vanno espropriate, i palestinesi cacciati verso il deserto e i beni confiscati.
Il sionismo è la peggior forma di governo mai esistita perché la persecuzione dura da 70 anni.
A noi comunque, per non incorrere nel dilemma di essere chiamati antisemiti, ci rimane di fare una denuncia corroborata da fonti di informazione.
Fortunatamente oggi esistono i media e attraverso i media siamo in condizione di vedere cosa sta accadendo in quei territori. I documenti visivi sono sotto gli occhi di tutti. Chi non vuol vedere è dalla parte del sionismo.
I libri che denunciano l’ignominia sionista sono sterminati.
Potremo enunciarli uno per uno e tutti denunciano una cosa ovvero la criminalizzazione del popolo palestinese.
Pertanto la connotazione antisemita è da rifiutare perché non è diretta verso l’ebreo singolo che potrebbe essere anche contrario ai sistemi sionisti.
L’antisionismo è una dura critica, una denuncia verso i crimini che vengono giornalmente effettuati nei territori palestinesi.
Siamo dunque con Amnesty International nell’aver prodotto un report circostanziato sui crimini commessi
Tocca all’establishment israeliana confutare quei dati alla luce degli elementi prodotti.
il coordinatore dell’ufficio immigrati Franco Marrucci.

CONFEDERAZIONE ITALIANA DI BASE UNICOBAS
UFFICIO IMMIGRATI
Sede provinciale via Pieroni 27 – 57123 LIVORNO – Tel. 0586 210116
Sito provinciale: www.unicobaslivorno.it e-mail: ufficioimmigrati@unicobaslivorno.it

I commenti sono chiusi.