IL FATTACCIO ALLA MOTORIZZAZIONE DI TRENTO

Quello che è successo a Sara Qasmi alla motorizzazione di Trento è davvero inaudito.
Come sindacato Unicobas condanniamo l’operato della polizia, repressivo, aggressivo, maleducato e senza nessuna professionalità.
La professionalità è una cosa che la Polizia di solito NON conosce.
Sara Qasmi è una ragazza musulmana che si è recata alla motorizzazione di Trento per prendere la patente.
Questa ragazza, prima di entrare, è stata fermata dall’agente di polizia in servizio, pertanto facilmente riconoscibile e rintracciabile.
E’ stata portata in bagno dove con maleducazione e aggressività è stata fatta spogliare integralmente.
E’ la prima volta che sentiamo che una persona, per prendere la patente, deve spogliarsi integralmente.
Intanto la Motorizzazione di Trento dovrebbe farci sapere se questi sono i suoi metodi perché se fosse cosi invitiamo tutti quelli che si accingono a prendere la patente ad andare da un’altra parte.
Comunque Sara si è dovuta togliere l’hijab perché la poliziotta in servizio pensava che sotto il velo nascondesse qualcosa.
Il fatto di togliersi tutte le cose, comprese le mutande, ed essere ispezionata nelle parti intime è l’aberrazione più totale che può toccare ad un uomo e ad una donna, simili metodi sono stati usati dalla polizia di Pinochet in Cile e dai nazisti durante le deportazioni.
Cosa pensavano di trovare gli agenti ?
Bombe? Coltelli? Pistole?
Non si sono forse approfittati di una donna?
Chiediamo pertanto che i due agenti presenti sul posto siano immediatamente sospesi dal servizio perché indecorosi.
Hanno violato un sacro Diritto Umano ovvero quello del Rispetto.
La domanda ” hai studiato veramente?” , da parte di un rappresentante della legge, è imperdonabile.
Ecco che quando si parla di professionalità e si dice che nella polizia non c’è professionalità ci si riferisce a questo comportamento.
Anche quando Sara si è rivestita, gli occhi della poliziotta sono stati su di lei per tutto il tempo mettendola a disagio ulteriore.
Perché ?
Quale paura poteva avere la poliziotta nel controllarla e nel vederla rivestirsi?
la domanda che ci vogliamo fare è questa :
Se era italiana la persona veniva perquisita alla stessa maniera?
Sara ha reagito ubbidendo alla regola imposta da un ordine verbale aggressivo ma ciò che gli è stato imposto è un atto che ha violato la sua persona, la sua intimità, la sua sfera emotiva.
Non è possibile che agenti della polizia siano cosi barbari nell’esercizio delle loro funzioni.
Ci piacerebbe vederli nella famiglia e constatare se lo stesso atteggiamento viene manifestato anche con i familiari!!

il coordinatore dell’ufficio immigrati Franco Marrucci.

CONFEDERAZIONE ITALIANA DI BASE UNICOBAS
UFFICIO IMMIGRATI
Sede provinciale via Pieroni 27 – 57123 LIVORNO – Tel. 0586 210116
Sito provinciale: www.unicobaslivorno.it e-mail: ufficioimmigrati@unicobaslivorno.it

 

==> vedi pdf – Fattaccio alla motorizzazione di Trento

 

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